martedì 22 febbraio 2011

BLACK DOG - S/T


BLACK DÖG - S/T

[Autoprodotto]
2010 

TRACKLIST:
1) Lil' Pablo Boy
2) Ritz-Erotic Movie
3) I Beat My Girl
4) Baby Novocaine
5) Scumfuck Rock n' Roller
6a) My Fat Baby Love to Eat (Stewie's Song)
6b) Shoot Ya Full of Scum
7) Trash beer
8) I Wanna Fuck Myself

VOTO 4/5

Basta premere il tasto play e -puff!- sembra di essere tornati in quel 1996 che ha dato i natali a dischi cazzuti quali "Don't Back Down" dei Queers, "Supershitty to the Max" degli Hellacopters, "The Late, Late, Late Show" dei Frankenstein Drag Queens from Planet 13 ed "Ass Cobra" dei Turbonegro. 
Chi sa di cosa sto parlando non può certo skippare questa recensione perché è proprio così, di punk'n'roll si tratta, quello alla vecchia maniera (da leggere come: prima che gli Offspring uscissero con Americana)
Le otto tracce dell'omonimo E.P. dei Black Dög si dividono tra una horror/sleazy attitude à-la Frankenstein Drag Queens, un'inclinazione crucca presa in prestito dai Turbonegro e -non in ultimo- , il pop punk dei Queers e degli Screeching Weasel che altro non può fare che rendere l'ascolto ancora più interessante.
Bene, trattandosi di musica senza fronzoli ne smisurate esigenze di trend, mi affido al brainstorming ed annoto le prime quattro cose che mi passano per la testa nel tentativo di descrivere in maniera trasparente la band in questione.
Ebbene: birra da quattro soldi, Zio Tibia, dadi pelosi affissi allo specchietto retrovisore, il santino di G.G. Allin.
Siete stati avvisati... 
E come dice il proverbio antico: "Uomo avvisato, mezzo denudato"
Il messaggio parla chiaro: se confondete il poser'n'roll con quello nudo-crudo-autentico-originale, vi conviene ripassare l'ennesimo cliché che confermerà la vostra pochezza e lasciare perdere i paragrafi che seguono.
I Black Dög (direttamente dal Cane Nero del folclore britannico) sono composti da Hölle Angst (ex-Lester and the Landslide Ladies) alla chitarra, Rix al basso e Simoncino alla batteria (entrambi membri dei Devasted) e NON c'è niente in loro di plastico-imbellettato-camuffato.
Dentro al loro E.P. ci potete trovare quanto descritto sopra ed un mazzo di "imprevisti" di monopoliana memoria.
Gradite qualche esempio?
Un tributo ad un cinema a luci rosse (Ritz-Erotic Movie), una cover di un classico alliniano (I Wanna Fuck Myself), sessualità alternativa (Lil' Pablo Boy)... C'è pure un cammeo del celeberrimo Stewie Griffin sperso tra coyote e canyons che ci canta a proposito della sua Fat GIrl.
Ok, non stiamo parlando di un disco che cambierà la storia... Ma del resto Dio non ascolta i gospels e la musica oggigiorno non rientra tra quelle cose in grado di cambiare il mondo.
Forse ai tempi di Dark side of the moon dei Pink Floyd se ne poteva ancora parlare ma oggi come oggi mi sembra piuttosto futile.
Evitiamo dunque di fare "discorsi per la testa" e limitiamoci a fare "discorsi per la pancia"
Quanto tirano 'sti cani neri? Un bel po'.
Quanto sono contagiosi i ritornelli? Abbastanza da ritrovarti a canticchiarli sotto la doccia.
Quanto c'è di preconfezionato in loro? Nulla di nulla. In questo E.P. ci sono solo palle e fegato ad libium.
Non ci sono dubbi, l'omonimo dei Black Dög è la colonna sonora ideale per il vostro prossimo party che finirà a torte (del Lidl) in faccia.
Giusto un ultimo consiglio prima di lasciarvi a YouPorn™: alzate il volume a palla, of course.


MASS VENERI

MAGNANAMERDA!

Nessun commento:

Posta un commento